Τρίτη 20 Ιουνίου 2023

La materia inerme permeata dal soffio vitale

è il risultato della perfezione universale.

(Giovanni Campisi)

 

ALLA RICERCA

DELL’EFFIMERO

 

PREFAZIONE – GIOVANNI CAMPISI

 

In questi trenta racconti brevi o nano-racconti Vasiliki Dragouni affronta un tema piuttosto attuale nel nostro tempo: la caducità esistenziale, nota non solo dall’aspetto umano, bensì anche dal punto di vista della vita di ogni essere vivente.

Il vivere è come un percorso altalenante e può apparire sovente breve e insignificante, oppure lungo e noioso. In realtà la vita è bella perché è varia e non è solo l’oggi che è importante, ma anche l’ieri e il domani.

Il passato, il presente e il futuro sono i tre elementi che danno senso all’esistenza di ogni essere vivente. Da questi tre elementi noi, alla fine di ogni percorso vitale, traiamo il risultato che comunemente chiamiamo esperienza di vita.

Le diverse vite che ogni essere vivente è chiamato a vivere, sono il risultato dell’evoluzione della vita che si eterna, portando con sé il bagaglio delle vite precedentemente vissute.

Un esempio dei tre elementi del presente-passato-futuro lo incontriamo nei cinque racconti dedicati al forestiero di Vasiliki Dragouni. Nel primo racconto l’autrice descrive l’incontro con il forestiero che suscita la sua curiosità, nel secondo ci sono i ricordi legati all’incontro, nel terzo c’è descritta l’assenza prolungata del forestiero, nel quarto il ritorno, dove il forestiero riallaccia il dialogo con la protagonista come se la prolungata assenza non fosse mai avvenuta. Infine, l’incontro si conclude con l’addio. La fine di quel dialogo che si esaurisce, come ogni cosa nella vita.

Interessante e non solo è il racconto “Il cielo blu”, dove l’autrice descrive con particolare dovizia, come il cielo avvolge la terra in modo protettivo per non farla precipitare nel cerchio di rotazione troppo vicino al sole ed essere, con ogni probabilità, inghiottita.

Senza ombra di dubbio i racconti flash trovano un che di rilevante nel contesto delle idee che balenano nella mente dello scrittore che sente la necessità di trasformarle in piccole storie indelebili che può rielaborare o semplicemente lasciarle così come sono, dando respiro a nuove idee.

La storia dei racconti brevi risale già ai tempi della scrittura dei primi uomini e ancora prima, quando ancora gli uomini non conoscevano la scrittura e si limitavano a disegnare determinati fatti che li avevano impressionato nel corso della giornata, come ad esempio le scene di caccia. Nella storia moderna il racconto breve trova la sua utilità nel voler catturare un momento particolare della giornata cui abbiamo assistito o più semplicemente un’idea particolare su cui ci siamo soffermati, pensando di condividerla con gli altri o anche con noi stessi in un domani.

Vasiliki Dragouni ha centrato appieno tutti questi obiettivi, esponendo tutta una serie di racconti brevi che spaziano dall’ironia alla nostalgia, all’impazienza, all’esplorazione dell’ignoto via di seguito, dando così un’ottima panoramica dell’insieme narrativo.

Concludendo si può dire che Vasiliki Dragouni dà sempre nuovi spunti al lettore per ritrovare sé stesso tra le pieghe del quotidiano e guardare oltre l’insondabile caducità esistenziale, scoprendo il significato dell’effimero.

 

Giovanni Campisi



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